Sotto la Stella Esplosiva
L'aria della metropolitana era un calderone di odori e suoni ovattati. Grian si stringeva nel suo cappotto, cercando di ignorare lo sciame di corpi che lo sfiorava. Un nodo si stringeva nel suo stomaco, un'angoscia che pulsava come un tamburo martellante. Le luci al neon tremolavano, proiettando ombre distorte sui muri.
La folla lo trascinava, un fiume in piena che lo portava verso un nulla indefinito. Ogni respiro era un'affannosa ricerca di ossigeno, un tentativo disperato di aggrapparsi alla realtà. I pensieri si affollavano nella sua mente, frammenti di ricordi e paure che si intrecciavano in un groviglio inestricabile.
Si sentiva come un astronauta smarrito nello spazio, alla deriva in un'immensa oscurità. Le stelle, invece di essere punti luminosi di speranza, erano diventate stelle esplosive, pronte a consumarlo con la loro furia.
Un grido soffocato gli sfuggì dalle labbra, un urlo muto che si dissolveva nell'eco della metropolitana. In quel momento, il mondo intero sembrava concentrarsi su di lui, amplificando ogni battito del suo cuore, ogni respiro affannoso.
Gli occhi si chiusero, e l'immagine della folla svanì, lasciando il posto a un paesaggio onirico. Campi di grano si estendevano all'infinito sotto un cielo plumbeo, e il vento gelido accarezzava il suo viso. Ma anche in questo luogo apparentemente pacifico, l'angoscia non lo abbandonava.
Il suo urlo squarcia la tranquillità di quell'apparente realtà, Grian si risvegliò in un letto d'ospedale, il corpo dolorante e la mente annebbiata, ricordava vagamente la caduta, il vuoto che si era aperto sotto di lui, sopravvissuto, nonostante la scomodità dei suo compagni di viaggio pronti ad atterrire corpo e anima in qualsiasi momento, ma ancora vivo...


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